MD Clinic di Verona ha il piacere di condividere l'articolo pubblicato sul giornale "San Bonifacio & San Martino Buon Albergo Week" uscito lo scorso Sabato 20 Aprile.

Il Dott. Federico Valli, Responsabile della Medicina Rigenerativa dell’Unità “C.A.S.C.O.”, I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, approfondisce l'interessante tema sulla medicina rigenerativa e spiega come sia possibile guarire dalle artrosi con questo metodo.

La medicina rigenerativa è una disciplina che esite da più di quarant’anni in ambito di chirurgia ricostruttiva, nata con lo scopo di favorire la riparazione della pelle nelle persone con ustioni.

Con il passare del tempo si è ampliato sempre più il suo campo di applicazione, trovando spazio anche in ambiti differenti, tra i quali anche quello ortopedico.

Ci sono molte tecniche differenti di medicina rigenerativa, ma lo scopo di tutte è di amplificare la naturale capacità del nostro organismo di ricostituire i tessuti deteriorati da traumi, malattie o dalla degenerazione dovuta al normale invecchiamento delle cellule.

L’artrosi è una condizione patologica nella quale le cartilagini che ricoprono le superfici articolari risultano rovinate. Può essere causata dal fisiologico processo di invecchiamento dei tessuti, dall’usura dovuta a sforzi eccessivi o troppo prolungati o da un trauma come una frattura o una lussazione; in ogni caso, la sua stessa natura di patologia degenerativa rende molto difficile che si risolva senza adeguati trattamenti.

Questa può causare dolore, difficoltà nei movimenti ed instabilità delle articolazioni; inoltre determina la graduale degenerazione di tendini, legamenti e muscoli collegati.

Se la patologia è diagnosticata in una fase avanzata, nella maggioranza dei casi l’intervento chirurgico di impianto di una protesi è un passaggio necessario.

Quando l’artrosi colpisce l’articolazione coxofemorale, che unisce il bacino con la coscia, si parla di coxartrosi o, in termini più semplici, di artrosi dell’anca.

È una patologia piuttosto comune, soprattutto nelle persone che hanno superato i 55 anni di età.

L’artrosi di ginocchio o gonartrosi è un’altra delle patologie ortopediche più comuni.

Il ginocchio in realtà è un complesso articolare, composto da due articolazioni: quella fra tibia e femore e quella fra femore e rotula. L’artrosi di ginocchio all’esordio interessa più frequentemente le superfici fra femore e rotula, per estendersi solo in seguito all’articolazione fra tibia e femore; difficilmente viene però diagnosticata nella prima fase, perché di solito non produce sintomi invalidanti.

Le tecniche di medicina rigenerativa possono essere utilizzate in differenti modalità, a seconda delle necessità: dal punto di vista della rigenerazione sono infatti massimamente efficaci nei pazienti in cui l’artrosi viene diagnosticata nelle sue fasi iniziali e nei pazienti giovani, il cui potenziale rigenerativo è intrinsecamente alto.

Molte di queste tecniche hanno però anche un forte effetto antinfiammatorio, che è ovviamente efficace anche in pazienti con artrosi più avanzata; in questi casi possono essere utili come supporto all’intervento chirurgico, come una pulizia meniscale in un quadro già artrosico, per aiutare la parte anatomica su cui si è operato a guarire più rapidamente ed in modo più efficace, oppure a lenire i sintomi, nel caso non sia possibile intervenire.

Il PRP o gel piastrinico è un preparato autologo, cioè un preparato che è ottenuto attraverso un prelievo di sangue del paziente stesso, che viene poi centrifugato per separare le componenti ricche di piastrine, liberandole dalle impurità. Il preparato viene iniettato con un ago direttamente dove è necessario, in questo caso sulle superfici articolari; la grande quantità di piastrine presenti lo rende efficace nello stimolare la crescita di nuove cellule cartilaginee, che andranno a rimpiazzare quelle deteriorate.

Le cellule staminali prelevate da tessuto adiposo si basa sullo stesso meccanismo di prelievo autologo e successiva infiltrazione tramite ago, ma il prelievo che viene effettuato è una piccola liposuzione, ed il tessuto che viene poi infiltrato è quindi di natura adiposa.

Questa procedura ha vantaggi e svantaggi rispetto a quella con PRP, il più evidente dei quali è la maggiore invasività: la liposuzione è infatti una procedura chirurgica, che anche se breve e semplice deve essere effettuata in sala operatoria.

Ci sono poi altre differenze, in termini di efficacia e di utilizzo.

Per fare un esempio, le cellule staminali mesenchimali che vengono estratte tramite liposuzione hanno un maggiore potenziale rigenerativo intrinseco e sono quindi leggermente più adatte ad essere utilizzate in persone anziane.

Non esistono limitazioni per l’applicazione delle procedure di medicina rigenerativa, che hanno dimostrato di avere un’efficacia rilevante in molte situazioni diverse.

L’effetto lenitivo dell’infiammazione è sempre presente e non esiste alcuna controindicazione, tant’è che molti trattamenti prevedono più sedute, proprio allo scopo di massimizzare i risultati.

È però necessario spiegare, come ho accennato poco sopra, che la medicina rigenerativa non produce miracoli e non è in grado di risolvere situazioni difficili senza il ricorso alla chirurgia.

Pazienti giovani, la cui potenzialità di rigenerazione è già alta possono trarne una notevolissima utilità, mentre chi ha un’età più avanzata beneficia soprattutto del potenziale antinfiammatorio e di lubrificazione.

Il Dott. Federico Valli effettua visite e trattamenti anche presso MD Clinic a Verona.

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