Il Piede Piatto è una delle condizioni più diffuse tra i bambini piccoli e si presenta quando l'arco longitudinale del piede, valutato sotto carico (cioè in piedi), risulta più basso della norma o addirittura assente. Avere i piedi piatti significa quindi appoggiare a terra un'area del piede maggiore del normale, a causa della poca tenuta dell'arco interno del piede.

Generalmente questo problema è presente in forma transitoria nei primi anni di vita e, in questo caso, può essere considerato fisiologico. Quindi, che un bambino presenti i piedi piatti fino agli 8-10 anni di età rappresenta quasi sempre la normalità, poichè solo successivamente il piede matura verso la conformazione adulta.
Il piede piatto patologico, invece, si manifesta dopo i primi 7-8 anni di età, è spesso familiare e può essere associato ad una ipotonia muscolare (ridotto tono muscolare).

Nel caso di dubbi da parte del genitore o del pediatra, è consigliato verificare con un medico specialista fisiatra o ortopedico l'eventuale presenza di una patologia vera e propria ed allo stesso tempo quale sia il grado di sviluppo delle abilità motorie globali del bambino. Tali abilità sono il requisito fondamentale per il corretto sviluppo muscolo scheletrico di ogni parte del corpo ed in particolare dei piedi. Un bambino agile, coordinato, consapevole del proprio movimento nello spazio, sarà un bambino meno predisposto ad avere anomalie dell’appoggio plantare.

A tal proposito è di fondamentale importanza educare il bambino ad avere un piede “sensibile”, diffondendo nel genitore alcune buone abitudini.

Il nostro cervello fa muovere il corpo attraverso molte informazioni che derivano anche dai nostri piedi. I piedi si comportano come “organi di senso” ed al pari degli altri possono essere allenati al giusto sentire. Pertanto i piedini dei bambini nei primi anni di vita andrebbero il più possibile lasciati scalzi su superfici sconnesse (come sabbia, ghiaia, erba, tappetoni) al fine di allenare gli aggiustamenti posturali che derivano da queste sensazioni; i bambini andrebbero inoltre indirizzati a sperimentazioni ludiche-motorie, con il fine di potenziare la coordinazione e l’equilibrio. Si dovrebbe infine esortare il bambin, fino ai 6-7 anni, al gioco libero con percorsi di equilibrio, arrampicate, salti alla corda, salti su un solo piede, giochi nella sabbia (sempre preferibilmente scalzi) e camminate in montagna con scarpe da trekking a caviglia libera.

Quando invece si è in presenza di un piede piatto conclamato è necessario ricorrere, su consiglio specialistico, ad eventuali calzature commerciali con struttura rigida, suole flessibili e allacciature di contenimento della parte intermedia del piede. I plantari possono essere utili quando vi è una dolorabilità associata al vizio di appoggio o quando prima degli 8-10 anni vi è la tendenza a deformare le ginocchia. La fisiokinesiterapia può essere indicata nei casi in cui non sia possibile, dopo colloquio con il genitore, trovare il contesto ludico o sportivo adatto alla stimolazione neuromotoria del bambino. Il gioco sensoriale precedentemente descritto e lo sport a carico alternato (cioè sport fatti in piedi che prevedano la presenza della corsa, del salto, della coordinazione oculo manuale o oculo podalica) rimangono le raccomandazioni primarie a scopo sia preventivo che di stimolazione.

Nei casi in cui, intorno ai 10-12 anni, la deformità del piede è ormai considerata statica e radiograficamente significativa si procede, dopo decisione condivisa tra famiglia, fisiatra ed ortopedico, ad una eventuale correzione chirurgica. Si tratta di un intervento di chirurgia mini invasiva con ripresa assai rapida di tutte le funzioni motorie e, nella maggior parte dei casi, senza necessità di riabilitazione.

In MD Clinic Verona, Poliambulatorio di San Martino Buon Albergo, ci sono specialisti fisiatri ed ortopedici che si occupano anche di patologie pediatriche come il piede piatto. Per maggiori informazioni o per fissare il vostro appuntamento, non esitate a contattarci.

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